Caffè: sì o no?

Oggi parliamo di caffè: bevanda corroborante, tonica, indispensabile per alcuni per affrontare la giornata e molto discussa. Quasi ogni giorno si trovano sul web nuovi studi sulle proprietà del caffè, che spesso sono in contrasto fra loro. Ma quindi, bere caffè fa bene o fa male? La risposta è…dipende! Partiamo dall’elencare quelle che sono le tre proprietà principali (ma non le uniche!) del caffè:

1) effetto tonico sul sistema cardiaco e nervoso

2) effetto lipolitico (la caffeina stimola l’utilizzo dei grassi e la termogenesi) e anoressizzante

3) effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica e biliare

Ciò significa in parole povere che il caffè è un ottimo alleato per chi ha bisogno di una “marcia in più” per avere più energia fisica e mentale, aiuta il processo digestivo e favorisce il dimagrimento. E’ quindi adatto a chi sta seguendo un regime alimentare dimagrante, agli sportivi (una tazzina di caffè prima della seduta di allenamento migliora la resistenza fisica allo sforzo), agli studenti e a chi ha un lavoro mentalmente impegnativo, a chi soffre di ipotensione e a coloro che hanno difficoltà a digerire. Non male, eh?…Ma non è tutto oro ciò che luccica. Le proprietà elencate del caffè possono diventare effetti negativi se viene assunto in eccesso o su soggetti ipersensibili alla caffeina. L’effetto tonico su cuore e sistema nervoso può tramutarsi in pressione arteriosa alta, palpitazioni, crisi d’ansia e insonnia; mentre l’effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica può tradursi in gastrite, reflusso gastroesofageo e addirittura ulcera. Inoltre, il caffè riduce l’assorbimento di calcio e ferro, favorendo l’instaurarsi di quadri anemici e osteoporotici. In sostanza il caffè è controindicato alle donne in gravidanza, agli ipertesi, ai cardiopatici, agli ansiosi e a chi è soggetto ad attacchi di panico. Dovrebbero eliminarlo chi soffre di dolori premestruali, chi soffre di malattie gastrointestinali, gli anemici e chi soffre di osteoporosi.

Ma esiste una soglia limite di tazzine di caffè al giorno? Su questo gli esperti sembrano aver trovato un accordo: pare che la quantità limite di caffeina assimilabile al giorno sia di circa 300mg, che equivalgono a circa 3 tazzine di caffè espresso. Naturalmente, bisogna tener conto del fatto che anche in altri alimenti (ad esempio tè e cioccolato) sono presenti sostanze stimolanti, e quindi se assumiamo questi alimenti dobbiamo ridurre la quantità di caffè.

In definitiva, ognuno reagisce alla caffeina a modo suo e il mio consiglio è quello di sperimentare e di trovare il proprio “limite giornaliero”. Secondo la mia esperienza, è utile eliminare il caffè completamente per qualche giorno in modo da depurare il corpo dalla caffeina e reintrodurlo quindi gradatamente nei giorni successivi: il primo effetto negativo che registrerete (che sia tachicardia, mal di testa o acidità di stomaco) coinciderà con il vostro limite massimo, oltre il quale gli effetti positivi del caffè si tramutano in effetti negativi.

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